Quando medicina e natura si scontrano, le conseguenze possono essere serie.
Se stai assumendo una cura farmacologica, fai attenzione all’utilizzo di tisane o di integratori naturali composti da erbe officinali.
Anche gli ingredienti all’apparenza più innocui, infatti, hanno dimostrato di poter interferire concretamente con alcune categorie di farmaci.
Ecco le interferenze tra farmaci e prodotti erboristici ad oggi conosciute.
Fai attenzione a non prendere ginseng, succo di bacche di goji, semi di lino, salvia, camomilla e mirtillo: questi sono alcuni degli ingredienti che interferiscono con l’anticoagulante warfarina, una sostanza utilizzata da chi soffre di patologie cardiocircolatorie o di depressione. I rischi? In alcuni casi possono essere anche gravi, fino ad arrivare ad episodi di emorragia.
…in seguito a patologie renali, fai attenzione a non bere camomilla e a non ingerire la curcuma. Questi due prodotti erboristici limitano il corretto assorbimento del principio attivo farmacologico, depotenziando la cura.
…niente echinacea o ginseng: questi due ingredienti, insieme all’aronia nera – un frutto simile al mirtillo – interferiscono nella corretta metabolizzazione dei farmaci.
…rinuncia al ginkgo biloba. L’interferenza che si crea tra i principi attivi dei medicinali e questo popolare prodotto erboristico può generare anche seri effetti collaterali, come le convulsioni
Per non rischiare di sbagliare, informa sempre il medico delle terapie farmacologiche in corso e di quali prodotti erboristici assumi con costanza: è compito dello specialista segnalarti possibili interazioni tra i prodotti, a beneficio del tuo benessere.