Congiuntivite allergica: come scegliere il collirio

15 maggio 2018

Gli occhi sono una parte molto delicata del nostro corpo e, spesso, sono soggetti a irritazioni o infiammazioni di varia natura.

La congiuntivite allergica, per esempio, è l'infiammazione della membrana che ricopre la parte bianca dell'occhio e quella interna delle palpebre. Prurito, gonfiore, arrossamento e lacrimazione, sono solo alcuni dei sintomi che si manifestano in conseguenza all'esposizione ad allergeni, come il polline, la polvere, il pelo degli animali o alcune sostanze contenute nelle lenti a contatto.

Come curarsi?

Per prima cosa è bene evitare o ridurre l'esposizione al fattore responsabile. In secondo luogo è importante utilizzare un buon collirio che ne elimini i sintomi. Facilmente reperibili in farmacia, sempre su consiglio medico, li trovate nei classici formati o nelle più comode e sicure fiale monodose.

I colliri sono di vario genere a seconda dell'utilizzo. Vediamoli insieme

· Colliri antiallergici

Sono preparati con principi attivi antistaminici che, bloccando l'azione dell'istamina, prevengono e alleviano i sintomi causati dalla reazione allergica.

· Colliri corticosteroidei

Contengono cortisone e svolgono una potente azione antinfiammatoria. Pur non agendo sulla causa scatenante, alleviano il gonfiore e l'arrossamento oculare in brevissimo tempo. Attenzione però: il loro utilizzo, se prolungato, può causare danni anche permanenti.

· Colliri decongestionanti e vasocostrittori

Provocano il restringimento dei vasi sanguini della congiuntiva riducendo, in breve tempo, sintomi come la lacrimazione, l'arrossamento e il gonfiore delle palpebre.

La cosa importante nell'utilizzo dei colliri è quella di chiedere sempre consiglio al medico e al farmacista sia in merito a quale tipologia di prodotto assumere che relativamente alla modalità d'uso. Il tutto per evitare effetti indesiderati.

I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Ok